sexta-feira, 26 de janeiro de 2018

Trump pede um Van Gogh emprestado ao Museu Guggenheim e o museu lhe oferece um vaso sanitário de ouro...




In un impulso di amore per l’arte, Donald Trump aveva chiesto in prestito dal museo Guggenheim di New York un dipinto di Vincent van Gogh per il suo appartamento 

Panorama con Neve del 1888: era il quadro che voleva Trump
Panorama con Neve del 1888: era il quadro che voleva Trump 

privato alla Casa Bianca con la first lady Melania. In cambio gli è stato offerto un wc d’oro massiccio completamente funzionante, stimato oltre 1 milione di dollari, opera dell’artista italiano Maurizio Cattelan. In una email il curatore del museo, Nancy Spector, che non ama Trump, è stata educata ma ferma: nessuna chance di ottenere il Van Gogh «Landscape With Snow» («Paesaggio con neve» realizzato nel 1888 dall’artista olandese nel suo lungo soggiorno ad Arles in Francia). Invece è disponibile la toilette del 2016 che l’autore Maurizio Cattelan ha battezzato «America». Opera che lo stesso autore definì un simbolo della società degli eccessi e della ricchezza Usa. 
Il gabinetto disponibile dopo l’esposizione 
Per un anno il Guggenheim ha esposto «America» in un bagno per i visitatori al quinto piano del museo, consentendone l’uso senza problemi. Ma la mostra è finita e ora, ha spiegato Spector, il gabinetto d’oro massico è disponibile «se il presidente e la first lady dovessero essere interessati ad installarla alla Casa Bianca», aggiungendo che Cattelan, 57 anni, «amerebbe offrirla alla casa Bianca per un prestito a lungo termine. Ovviamente è di grandissimo valore e in qualche modo anche fragile ma saremo lieti di fornire tutte le istruzioni per la sua installazione e manutenzione». La mail è stata inviata il 15 settembre scorso da Spector (che lavora al Guggenheim da 29 anni) a Donna Hayashi Smith, curatrice delle opere della Casa Bianca, che non ha risposto all’offerta: lo rivela il Washington Post che è entrato solo ora in possesso della corrispondenza via mail tra Casa Bianca e museo . 
La fila per fare pipì nel bagno d’oro 
Trump adora gli oggetti d’uso comune d’oro e se ne è circondato nelle sue case ed anche sul suo jet privato: è probabile che l’offerta, rimasta senza risposta, avesse un ironico riferimento a questa sua passione. Resta il dubbio se vista la sua mania per l’igiene, Trump avrebbe accettato di usare un wc «usato« da altri benché a prova di germi. Sono stati oltre 100.000 i visitatori del museo che fecero la fila per potersi sedere su «America» ed ogni 15 minuti membri dello staff del museo entravano a pulire. La richiesta di Trump non è affatto irrituale. Altre famiglie presidenziali chiesero ed ottennero opere d’arte in prestito. Il Post ricorda che ai Kennedy lo Smithsonian di Washington prestò un dipinto di Euge’ne Delacroix, «The Smoker» del 1923, forse per l’influenza europea della first lady Jacqueline. Gli Obama preferirono l’arte moderna con opere di Mark Rothko (di origini russe) e Jasper Johns. 
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